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Come ho cominciato ad amare lo studio



Ti è mai capitato di stare tante ore sui libri e non saper nemmeno dire quale argomento avessi studiato?

Hai mai provato ansia nello studio o paura di non ricordare ciò che studi?


Quando si frequenta un liceo possono insorgere varie emozioni negative: paura del giudizio, paura del fallimento, ansia… Ci tenevo a condividere con voi un’esperienza che negli ultimi mesi mi ha aiutata molto a combatterle.

A dicembre ho partecipato ad un evento sul metodo di studio tenutosi in occasione dell’assemblea d’istituto, durante il quale si è parlato molto di organizzazione dello studio. Grazie a quell’incontro ho capito che avrei potuto ridurre notevolmente i miei tempi di apprendimento e cominciare a studiare provando più piacere. Da quel momento ho iniziato ad approfondire il tema e a capire che esisteva un mondo che fino a quel momento non conoscevo.


Per me è stata una rivoluzione, perché fino a quattro mesi fa procrastinavo lo studio e cercavo di fare sempre tutto il giorno prima: fino a quel momento pensavo che non mi sarei ricordata niente se avessi diluito in più giorni lo studio e nell’aspettare un’interrogazione mi facevo consumare dallo stress fino ad arrivare a presentare ciò che avevo studiato con parole tremanti e lacrime, che sicuramente non trasmettevano sicurezza. Inoltre, le verifiche scritte erano quelle che mi piacevano di più perché se non mi ricordavo qualche risposta potevo sempre cercare un aiuto nelle altre domande. Da questi numerosi esempi risulta chiaro dunque quanto fosse inefficace la mia capacità di memorizzazione. Prima di quattro mesi fa non mi sarei mai offerta per un’interrogazione, non solo a causa dello stress, ma anche per la paura di essere giudicata.


Un’altra cosa che rendeva tutto più complicato era il fatto che non provavo piacere nello studio. Probabilmente molti di voi convivono con queste convinzioni: “Non mi piace studiare”, “Lo faccio perché è il mio lavoro”, “Mi obbligano”... Le sentiamo spesso queste frasi, vero? Ma le sentiamo soltanto oppure le diciamo anche? Ecco… Anche io mi dicevo così. Le mie convinzioni mi condizionavano. Nonostante questi miei pensieri limitanti, non posso dire di non aver sempre ottenuto buoni risultati, perché il mio rendimento scolastico era buono, ma le sensazioni che provavo erano completamente sbagliate.


Dopo aver approfondito le mie ricerche sul tema dell’organizzazione dello studio ho quindi scelto di frequentare il corso Genio in 21 giorni, specializzato nel creare dei metodi di studio personalizzati, e ho visto tanti cambiamenti. Innanzitutto in termini di tempo dedicato allo studio: sono riuscita infatti a diminuire le mie ore di lavoro (ho preparato una verifica di storia in 4 ore invece che 16) e ad organizzare meglio le mie giornate (finalmente dedico il tempo giusto allo sport e ai miei amici); inoltre ho visto un grande progresso nei miei tempi di lettura, che sono diventati 6 volte migliori rispetto a prima (questo fatto mi ha fatta riavvicinare molto ai libri, ai quali non dedicavo più tempo a causa della scuola).

Ma la cosa che mi ha stupito maggiormente è stato vedere la grande differenza nel mio attuale rapporto con lo studio: per la prima volta mi sono sentita sicura di offrirmi volontaria all’interrogazione di italiano e sono riuscita a viverla senza ansia, provando gioia ad ogni parola che dicevo e vivendo un momento incredibile.


Vorrei ringraziare il liceo e in particolare i rappresentanti per avermi fatto conoscere questa realtà che resta tutt’oggi sconosciuta a tanti studenti, ma che è molto importante perché rende la vita scolastica più piacevole.


Se vi va di fare una chiacchierata sull’argomento mi trovate su Instagram (@stolarczykweronika).


Weronika Lidia Stolarczyk, 2 O


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